Rita Levi Montalcini
L'omeopatia
<<Partendo da una sostanza ritenuta (dagli omeopati) simile a quella che ha provocato la malattia, si procede a una serie di diluizioni.
In un contenitore si mettono 99 parti di acqua e una sola parte di una sostanza “attiva”. Poi si agita verticalmente 100 volte. A quel punto si getta via il 99 per cento del contenuto, e lo si riempie nuovamente con altra acqua.
Quindi la sostanza iniziale da una parte su cento si riduce a una parte su diecimila, cioè a un decimillesimo. Poi si ripete l’operazione una seconda volta, una terza, una quarta, e così via, sempre gettando il 99 per cento della soluzione e tornando a riempire il contenitore di acqua.
Da un decimillesimo si passa quindi a un milionesimo di sostanza attiva, poi a un centomilionesimo, a un decimiliardesimo. Alla tredicesima diluizione non esiste più staticamente una sola molecola della sostanza iniziale. E si continua ancora a diluire: 14, 15, 20, 30, 40, 50, 60, 120 volte.
A quel punto non esiste più alcuna molecola che sia stata in contatto non solo con la sostanza attiva, ma neppure con l’acqua che era stata a contatto con lei. Insomma, “acqua fresca”>>.
PIERO ANGELA
(“Il mio lungo viaggio”, Mondadori Libri 2017)
<<L’omeopatia si basa sulla teoria scientificamente infondata che i sintomi delle malattie possono essere trattati dall’assunzione di dosi infinitesimali di sostanze che producono sintomi simili in persone sane.
I preparati omeopatici sono inoltre ultra-diluiti secondo un metodo che rende praticamente impossibile la permanenza di anche solo una molecola di principio attivo.
Come decenni di studi comparitivi hanno dimostrato, i preparati omeopatici sono privi di efficacia specifica e capaci di indurre benefici soltanto attraverso l’effetto placebo.
Secondo le migliori evidenze disponibili e il consenso della comunità scientifica, dunque, i preparati omeopatici non sono altro che costosi placebo: pertanto, il Comitato non riconosce loro alcun valore scientifico>>.
(“Omeopatia e rimedi a base placebo”, Parere del Comitato Etico – Fondazione Umberto Veronesi, 2019)
L'iniziativa
“No Omeopatia” è una iniziativa che accomuna ospedali e ambulatori, siano essi pubblici o privati, nei quali non si pratica l’omeopatia in quanto disciplina priva di una comprovata efficacia terapeutica, con il rischio per i meno informati di essere considerata sostitutiva alle cure vere e proprie.
L’omeopatia non ha efficacia scientificamente dimostrata, tuttavia esistono casi in Italia di ospedali ed ambulatori presso i quali questa disciplina viene tuttora praticata.
Questa circostanza non tutela il paziente perché lo espone colpevolmente alla possibilità di essere disinformato, e ancor peggio fuorviato, con potenziali conseguenze nefaste nel caso in cui sia indotto a trascurare cure di comprovata efficacia.
<<[…] allo stato attuale non ci sono prove scientifiche né plausibilità biologica che dimostrino la fondatezza delle teorie omeopatiche […] secondo i canoni classici della ricerca scientifica. Infatti, diversi studi condotti con una metodologia rigorosa hanno evidenziato che nessuna patologia ottiene miglioramenti o guarigioni grazie ai rimedi omeopatici. Nella migliore delle ipotesi gli effetti sono simili a quelli che si ottengono con un placebo (una sostanza inerte)>>. (Fonte: Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri)
CIÒ NON TOGLIE CHE CHI VOGLIA UTILIZZARE PREPARATI OMEOPATICI SIA OVVIAMENTE LIBERO DI FARLO, ma non negli ospedali e negli ambulatori pubblici e privati, i quali deontologicamente devono essere luoghi che non espongono i meno esperti al rischio di confondere questa pratica con vere terapie, rinunciando alle quali possono incorrere in conseguenze gravi per la loro salute.
<<[…] Il medico tiene conto delle linee guida diagnostico-terapeutiche accreditate da fonti autorevoli e indipendenti quali raccomandazioni e ne valuta l’applicabilità al caso specifico. […] Il medico non adotta né diffonde pratiche diagnostiche o terapeutiche delle quali non è resa disponibile idonea documentazione scientifica e clinica valutabile dalla comunità professionale e dall’Autorità competente>>.
(Codice di Deontologia Medica, art. 13)
Elenco delle Istituzioni aderenti “No omeopatia”
Importanti strutture (ospedali ed ambulatori) hanno aderito a questa impostazione.
Società Scientifiche, Fondazioni e Associazioni attive nella formazione e ricerca in ambito sanitario hanno avvallato questa iniziativa.
Importanti strutture (ospedali ed ambulatori) hanno aderito a questa impostazione.
Società Scientifiche, Fondazioni e Associazioni attive nella formazione e ricerca in ambito sanitario hanno avvallato questa iniziativa.
Ospedali e Ambulatori - Elenco
Ospedali e Ambulatori - Mappa
Società Scientifiche e Fondazioni / Associazioni - Elenco
SOCIETÁ SCIENTIFICHE / FONDAZIONI / ASSOCIAZIONI |
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Commissione Medico Scientifica della Lega Nazionale Professionisti Serie B |
CUSI (Centro Universitario Sportivo Italiano) |
Fondazione GIMBE |
Patto per la Scienza |
The Medical Alphabet - Sito di Divulgazione Medico-Scientifica |
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